Manu Chao chiude il Cortomuso Festival 2021

Immagini di Elisa Heusch Fotografia

di Elisa Heusch

Si è conclusa alla grande – domenica 29 agosto – l’edizione 2021 del Cortomuso Festival all’ippodromo Caprilli di Livorno, con il concerto di Manu Chao, sold out ormai da giorni, e di certo si può dire che sia stata una festa fatta di ballo e coinvolgimento di tutto il pubblico.

“El Chapulín Solo – Manu Chao Acústico” è il nome della tournée che sta vedendo il cantante franco-spagnolo protagonista in versione acustica, accompagnato da Lucky Salvadori alla chitarra e Mauro Mancebo alle percussioni. 

Dopo i sold out di Genova, Sarzana e Torino, Manu Chao sta continuando ad attraversare lo Stivale ed è stato un onore per la città di Livorno averlo ospite dell’ultima serata del Cortomuso Festival con il suo repertorio che fonde culture e stili differenti, dal reggae al rock, dal rap alla musica iberica.

Così è nata la patchanka, termine coniato dai Mano Negra, gruppo francese con cui Manu Chao ha iniziato a calcare la scena musicale, già a partire dal 1987.

Il concerto, che ha registrato in poco tempo il tutto esaurito, è iniziato intorno alle 22 per protrarsi, attraverso quello che è stato un lunghissimo “bis” fino a dieci minuti oltre la mezzanotte.

Il cantante ha più volte ringraziato ed incitato il pubblico Livornese al grido di: “Canta Livorno, non ti sento!”, oppure “Pazza Livorno!” e la platea non si è certo fatta trovare stanca o impreparata.

Anche questa volta l’energia che ha dimostrato sul palco è riuscita a riunire e a fare cantare e ballare diverse generazioni, sia con un gran numero di giovanissimi e adolescenti, ma per arrivare fino a un pubblico più adulto, fatto anche di famiglie (anche con bambini piccoli).

A poco sono valsi i ripetuti tentativi degli addetti alla sicurezza di far rimanere le persone sedute al loro posto, soprattutto nelle zone centrali della platea: già alla quarta o quinta canzone un po’ alla volta il muoversi nelle danze ha preso logicamente il sopravvento in maniera contagiosa!

Il bellissimo pubblico – concerto di Manu Chao 29 Agosto c/o Cortomuso Festival

Non sono mancati i pezzi storici con cui l’artista si è reso famoso anni fa, come “King of the Bongo”, “Clandestino”, e sul finale anche “Me gustas tu”, tra scrosci di applausi e cori.

Durante il concerto è stata concessa dagli organizzatori una breve interruzione durante la quale due operai dello stabilimento GKN di Campi Bisenzio, facenti parte di coloro che sono stati in massa licenziati a inizio luglio, hanno speso qualche minuto per parlare della loro difficile condizione e per dichiararsi solidali con tutti coloro che lavorano nell’ambito dello spettacolo e dell’arte, e che sono stati colpiti duramente dalle restrizioni causate dal Covid e dalla pandemia in questo ultimo anno e mezzo.

Difficile potersi dimenticare di questa movimentata serata di fine agosto, soprattutto per me che ho avuto il grande onore di fotografare Manu Chao e la sua band direttamente da sotto il palco!

José Manuel Arturo Tomás Chao Ortega è nato a Parigi da padre galiziano e madre basca in fuga dalla dittatura di Franco. Ha trascorso la sua infanzia respirando arte, libertà e diritti umani. Ha iniziato a lasciare il segno nel mondo della musica con il gruppo Mano Negra cantando in francese, inglese e spagnolo, e fondendo culture e stili differenti, dal reggae al rock, dal rap alla musica iberica.

Il successo mondiale è poi arrivato nel 1998 con il debutto solista, “Clandestino”, di cui i diritti umani, la fuga e l’impegno civile e sociale sono stati colonne portanti, con sonorità dominate da ritmi sudamericani e africani. Manu Chao resta una delle personalità più libere e anticonformiste, un’icona musicale e culturale, un cittadino del mondo che ispira ancora diverse generazioni.

Condividere è conoscere!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *